lunedì 10 giugno 2013

"LONDRA BRUCIA" , NEGRAMARO

..."strade che ho perso
dentro i tuoi occhi
neri di fango
stanchi di tutto
e fatti di niente
ora le cerco
in ogni parola
detta per sbaglio
da chi non sa bene
come passare
ad altra sorte
io vivo disperso
nei sotterranei
di questi tuoi giorni
non resta piu' niente
dei tuoi rimpianti
solo il ricordo
di alcuni istanti
stretti a dovere
intorno alla pancia
come una cinghia
per non dimenticare
il tempo che fugge
verso i tuoi giorni
che sono niente
ora che anch'io
non ho direzione
e vago nel buio
non ho destinazione
e dammelo tu
un nuovo indirizzo
dove trovarmi
appeso a uno specchio
ad ogni ritorno
un nuovo ritratto
ad ogni ritorno
appeso a uno specchio
un nuovo ritratto
ad ogni ritorno
un nuovo ritratto
appeso a uno specchio
ad ogni ritorno
un nuovo ritratto
appeso a un specchio
ad ogni ritorno
un nuovo ritratto
appeso a uno specchio
il mio ritratto"
--------- G R A Z I E ----------

giovedì 6 giugno 2013

IN SCENA


ATTORI IN SCENA

ALESSIO, ARISTIDE, ANTONELLA,  BENEDETTA, FRANCESCA, LUISA, RICCARDO, STEFANIA

REGIA e CONDUZIONE LABORATORIO

FILIPPO VILLA

ORGANIZZAZIONE, SPAZI e COORDINAMENTO

Ass. Cult. SCARPANò

TESTI

Riduzione drammaturgica dei testi di 1984 di G.Orwell a cura di tutti Noi

GRAFICA

A cura di Alessio


Aiutoooooo! manca poco poco!!!!!!!!!!! comunque........comunque vada sarà un successo!!!!!!!!!

baci a tutti!

LETTERA APERTA AL PUBBLICO

Caro pubblico, 

queste poche righe sono scritte per Voi, per tracciare una linea tra ciò che avete visto, la nostra dimostrazione di lavoro, e quello che è stato il nostro percorso per arrivare a mostrare tutto ciò.
Quando abbiamo iniziato a lavorare il testo di 1984 una domanda sopra tutte ha bussato alla nostra mente: desideriamo attualizzarlo ai giorni nostri o restare fedeli al tempo del testo?

La tentazione è stata forte!

1984 di Orwell, se lo doveste cercare in libreria è allocato tra gli scaffali di fantascienza. Fantascienza?!? Forse allora, nel 1945 quando venne scritto, ma è difficile non riconoscere oggi lancinanti anticipazioni di ciò che è il mondo che ci circonda.

In 1984 si dice: la Verità è menzogna. Tutto è il contrario di tutto. Il Bipensiero come forma di controllo della realtà. E subito nelle nostre menti, intente a dare una forma a ciò che stavamo leggendo, si stagliavano le facce dei nostri politici che un giorno dicono una cosa ed il giorno seguente il contrario, facendo passare noi per stolti senza memoria.

1984 parla di controllo, schermi che osservano tutto, spie: e le nostre fantasie scivolavano ai Social Network in cui la moda sembra averci costretto a dichiarare tutto di noi stessi fino all’eccesso. Ai reality, che fanno file di aspiranti davanti alle loro porte, bramosi di essere osservati e spiati per qualche mese di fama.  Ed ancora ai nostri dati on line o sugli smart phone che navigano da un entità all’altra fuori ormai dal nostro controllo. Ad una privacy che viene sbandierata e rispettata solo dai piccoli, ma che in mano a grandi multinazionali, diventa una parolina priva di senso che si vende insieme a banche dati per pochi soldi.

1984 parla di un regime di paura: incutere PAURA è un metodo perfetto per esercitare potere. E questo oggi viene fatto praticamente tutti i giorni, sotto svariate forme. La paura può generare paralisi oppure determinare reazioni violente volte all’auto protezione. La paura mette gli individui gli uni contro gli altri, in una strenua lotta per la sopravvivenza, che però porterà alla non esistenza fatta di solitudine, di costante diffidenza, di omologazione e di comunque sempre presente paura. La paura ci fa dimenticare che il singolo dispone di risorse limitate e che solo nella collaborazione, nella condivisione , nell’aiuto reciproco le nostre personali stanze 101 possono rimanere sullo sfondo.

Potremmo proseguire ancora ed ancora ed ancora in un gioco di maschere e burattinai, di analogie e parallelismi.
Abbiamo deciso di mettere in scena il testo di Orwell così com’è senza attualizzarlo, nella paura di offendere e di banalizzare. La sua forza è il Non Tempo che lo rende universale. Ma queste poche righe, scusateci, abbiamo sentito il bisogno di dirle poiché da questo siamo passati per arrivare a ciò che avete visto.

Grazie, di essere stati qua, di averci ascoltato, di averci guardato. Sinceramente grazie.

E se possiamo  farci un augurio che sia: all’incontro, alla condivisione, alla vita, alla ricerca, alla passione ed al coraggio di guardare con occhi aperti e non velati da odio e pregiudizio  tutto ciò che ci circonda.


Buona serata a tutti Voi e buona danza.

NOI del Martedì

sabato 1 giugno 2013

http://youtu.be/V14ZUE5lmxs 2+2 =
bianco , nero , nero , bianco ...
BASTAAA
voglio essere libero,
libero di ridere
libero di piangere,
libero di pensare,
libero d'inkazzarmi
li be ro !
mi manca l'aria, mi manca il fiato, mi manca il respiro.
"Qui non c'è bisogno di pensare", ci hanno lentamente sciacquato la mente ed annebbiato i ricordi. LORO ci vogliono così
NOI non abbiamo il permesso di volere.
lentamente la nostra umanità svanisce, per lasciare spazio al BIANCO.
bianco come la stanza 101:
piastrelle crudelmente candide,
luci atrocemente bianche,
schiuma che esce dalla mia bocca, ad ogni scossa che LUI mi fa infliggere, BIANCA!
non lasciate che questo sia il finale, una pagina bianca
non permettete che questo sia il finale, un tradimento candidamente ammesso da due quasi-ormai-estranei
non accettate che sia l'ultima pagina, un lavaggio del cervello.

PASSATE LA NOTTE IN BIANCO,ORGANIZZATEVI PROLET!

domenica 12 maggio 2013

ciao
provate a dargli un occhio ed un eventuale intervento.
non sono riuscito a copiarlo nello "spazio di riccardo"
grazie

1° monologo
1984
Al passato o al futuro.
Ad un tempo in cui il pensiero sia libero
Ad un tempo in cui gli uomini siano liberi,uguali,diversi
Ad un tempo in cui gli uomini non siano costretti alla solitudine
Ad un tempo in cui la verità possa esistere
Ad un tempo in cui non si possa negare,disfare,propagandare un passato mai esistito
dall’età dell’omologazione ,della solitudine
dall’età del bipensiero
da un’età che puzza di cavolo bollito
dall’età del grande fratello
SALVE!

Vi scrivo dal 1984,da londra (credo),vi scrivo dall’era del partito.

Guardo dalla finestra i resti di quella che doveva essere una magnifica città. Cerco nella memoria qualche ricordo d’infanzia, ma è inutile; è tutto immutabile nella mia memoria,non ho ricordi,non abbiamo più memoria.
per le strade,nessuno. È l’ora del coprifuoco.
in volo basso un elicottero della polizia spia dalle finestre,ma non conta,quello che mi paralizza è la psicopolizia.

Scrivo di nascostao da loro. Loro sono ovunque,loro vedono,loro sentono tutto,loro hanno spie ovunque,che ovunque vengono spiate.
loro sanno tutto. TUTTO.

Qui vivi sapendo che ogni istante,ogni respiro,ogni rumore,ogni espressione è vista e analizzata;anche un innocuo sorriso può essere considerato sospetto,gioudicato un reato contro il partito e può portarti alla morte.
ti vaporizzano se il tuo sorriso a loro non piace.
e da ciò la paura. La paura di avere opinioni,la paura di essere notato,la paura che un qualunque gesto possa essere notato.
Loro controllano le nostre vite, i nostri pensieri,i nostri stessi sogni.

Il partito è invincibile
solo film di guerra,solo notizie sulle nostre grandi vittorie,solo violenza.
solo grandi piani triennali,che ci lasciano da mesi senza lamette da barba,i lacci per le scarpe sembrano non esistere più,questo mese siamo già al quarto grande piano triennale; questo quaderno e questa penna li ho avuto al mercato nero.

Non so il perché di questo sforzo per garantirmi il suicidio
sì,mi scopriranno e non avranno riguardo.
spero solo che sia rapido

Cari amici di un tempo sconosciuto,io maledico questi tempi,maledico la psicopolizia,la neolingua,il partito,la guerra..

Abbasso il grande fratello
Abbasso il grande fratello
Abbasso il grande fratello
Abbasso il grande fratello

lunedì 22 aprile 2013

scusate ma non riesco ad inserire il videoooo......:-( se qualcuno mi aiuta a farlo più che volentieri!!!!

baci a tutti